ARCHITETTURA SOSTENIBILE

di | 27 Novembre 2017

Il terzo millennio ha portato una ventata innovativa di sostenibilità architettonica. Sfortunatamente i disastri ambientali degli ultimi anni e quello che pare inarrestabile riscaldamento climatico ci hanno ricordato che ogni azione umana ha un impatto, specie sull’ambiente.

La crescita demografica inoltre ha posto rilevanti questioni soprattutto in ambito architettonico per la sostenibilità ambientale di un aumento esponenziale della popolazione che così sostenibile non sembra.

Un nuovo approccio alla costruzione di città e alla pianificazione edilizia  è quindi prioritario per l’architettura moderna.

La nuova architettura sostenibile si pone dunque l’obiettivo di minimizzare l’impatto negativo della costruzione edilizia, in particolare nell’uso e nella scelta di materiali efficienti.

L’architettura sostenibile vuole quindi approcciarsi in maniera differente rispetto all’architettura tradizionale ponendo un accento particolare sulle conseguenze che una determinata scelta strutturale può avere sull’ambiente.

Il primo obiettivo di una architettura sostenibile è sicuramente un uso efficiente delle risorse. Gli strumenti principali per raggiungere questo obiettivo sono i pannelli solari, le turbine eoliche e le pompe geotermiche. A queste innovazioni si aggiungono tutte quelle tecniche che spesso fanno parte di un substrato regionale e legate in modo particolare alle condizioni climatiche.

In medio oriente ad esempio, nelle porzioni desertiche dove il calore arriva a temperature elevatissime durante il giorno, la tradizione architettonica si è inventata una struttura verticale simile a lunghi comignoli che incanalano il vento e permettono di arieggiare le stanze dei piani sotterranei.

Questo è un esempio di come l’architettura riesca a sfruttare le caratteristiche di un luogo a sua vantaggio, senza alterarlo e avendo un impatto neutro.

Altro elemento fondamentale che l’architettura sostenibile mira a cambiare nel modo di costruzione degli edifici è il materiale edilizio stesso.

Si pone sempre più attenzione all’uso di materiali ecosostenibili, biologici e derivanti da una filiera del lavoro equa. Un buon esempio è l’uso industriale della canapa per la creazione di mattoni.

Gli architetti minimizzano inoltre l’uso di materiali che producano particelle volatili tossiche così da ridurre l’inquinamento interno degli edifici, che come ben sappiamo, anche nelle grandi metropoli, è maggiore rispetto all’inquinamento esterno.

Obiettivo dell’architettura sostenibile è anche una gestione corretta dei rifiuti prodotti dall’intero edificio e non solo dal singolo appartamento.

Tema che è stato infine sottovalutato dall’architettura di ‘900 è il posizionamento dell’edificio nel contesto ambientale. Per minimizzare l’impatto sul sistema urbanistico si tende oggi a costruire in zone facilmente raggiungibili con biciclette e vicini ai luoghi di interesse per le famiglie così da ridurre gli spostamenti in macchina.