Gli italiani e il trading online

di | 13 Novembre 2021

Diciamoci la verità, in Italia l’uso di internet ha impiegato vari anni per diffondersi nella gran parte della popolazione. Complici alcune problematiche reali che per certi versi sono ancora presenti nel nostro Paese. Solo considerando gli ultimi 5 anni si è potuto apprezzare un elevato aumento tra coloro che non solo possiedono una connessione a internet ma hanno anche l’abitudine di utilizzare la rete ogni giorno. L’italiano medio che usa la rete quotidianamente per svago o per diletto trascorre la maggior parte del tempo online sui social; sono però aumentati, soprattutto nel corso degli ultimi due anni, anche coloro che usano internet per investire il proprio denaro, per fare acquisti o per informarsi su svariati argomenti.

Gli investimenti online durante la pandemia
Da vari anni è possibile, anche nel nostro Paese, speculare in rete. Questo soprattutto in alcuni ambiti, come ad esempio quello del trading online con gli strumenti finanziari derivati. In Italia un vero e proprio exploit di questo tipo di investimenti si è notato solo a partire dal 2015/2016, con un elevato aumento dei broker online nel corso del 2018 e negli anni successivi. Si deve inoltre notare che proprio nel corso del 2020 si è potuto apprezzare un aumento importante nel numero dei trader che hanno utilizzato internet per le proprie speculazioni. Le motivazioni che stanno dietro a questo evento sono ancora da indagare, ma sicuramente il fatto di avere più tempo libero, a causa dei lock down, ha portato molti a utilizzare internet in modo massiccio, visto che uscire di casa era praticamente impossibile.

Come si investe nel trading
Chiariamo infatti il fatto che per speculare tramite le piattaforme di trading non è assolutamente necessario uscire di casa. Molte società di trading offrono ai propri clienti non solo delle pratiche piattaforme online, ma addirittura delle app per lo smartphone, tramite cui è possibile controllare i propri affari in ogni momento del giorno. L’offerta, come dicevamo, è ampia: stiamo parlando di oltre 130 diversi broker che possiedono l’autorizzazione per promuovere l’attività in rete. Chi decide di dedicarsi a questo tipo di speculazioni deve come prima cosa scegliere il sito che meglio si adatta alle sue specifiche necessità. Per farlo è importante confrontare le diverse proposte disponibili, perché differiscono in modo sensibile. Ad esempio alcune piattaforme offrono speculazioni all’interno di un singolo mercato, eToro invece propone speculazioni su più mercati e anche con tanti strumenti finanziari diversi.

Come si diventa trader
Non è difficile avviare le prime speculazioni su una qualsiasi piattaforma online, anzi si tratta di una questione semplice e alla portata di tutti. È infatti sufficiente avere una copia digitale della propria carta di identità e del codice fiscale e un metodo elettronico per i pagamenti, una carta di credito è spesso la soluzione più utilizzata. Si accede alla piattaforma prescelta, si attiva il proprio account e si accede alle diverse soluzioni per le speculazioni. Questa rapidità nell’avviare questo genere di attività porta molti a credere che sia semplice anche ottenere una remunerazione, cosa che invece non è poi così lineare. Anzi, gli strumenti finanziari derivati offerti dalle principali piattaforme per il trading online offrono una soglia di rischio piuttosto elevata. Per il trader alle prime armi non è infrequente cominciare la propria avventura perdendo quanto investito. Si può però cercare di limitare il rischio, imparando la prassi e la teoria del trading online e dei diversi strumenti finanziari che si possono trovare sulle piattaforme.

Imparare a fare trading
In rete sono disponibili diverse soluzioni per chi desidera imparare qualcosa di più sul trading online. Gli stessi siti dei broker offrono corsi e tutorial, se non addirittura dei consulenti sempre attivi e pronti a dispensare consigli sulle opportunità più interessanti ella giornata. Certo è che se è vero che in pochi minuti si può attivare il proprio account su una piattaforma di trading online, è vero anche che poi servono varie ore di formazione per riuscire ad apprendere le tecniche più utilizzare per questo genere di speculazione. Se quindi si ha poco tempo libero e scarsa conoscenza dei mercati, è consigliabile evitare di iniziare questo genere si investimenti. Perché il rischio è molto elevato e le possibilità di perdere quanto investito decisamente reali.

Online sì, ma sicuro
Oltre a cercare la piattaforma più interessante tramite cui fare trading online è essenziale anche ricordarsi che in questo ambito non è infrequente trovarsi coinvolti in truffe di vario genere. La Commissione Nazionale Per le Società e la Borsa, Consob, vigila costantemente anche sul mondo del trading online. Da un lato i broker che vogliono attivare una piattaforma online in Italia devono ottenere il permesso dalla Consob. Dall’altro lato questa commissione è sempre all’erta, per valutare e controllare l’attività quotidiana dei siti per il trading online. Chi sta cominciando oggi a dedicarsi alle speculazioni in rete deve verificare che il sito cui si sta rivolgendo sia autorizzato dalla Consob, o da un ente similare con sede in Europa.Gli acquisti online
Oltre all’aumento del numero di coloro che hanno cominciato a fare trading online proprio durante i lock down del 2020, si è potuto apprezzare anche un aumento degli acquisti in rete da parte di clienti italiani. Effettivamente i lock down, con le varie difficoltà causate dall’impossibilità di uscire dal Comune di residenza, hanno spinto molti a cercare soluzioni alternative e a visitare gli e-commerce più interessanti della rete. Il fatturato annuo dei prodotti venduti online nel 2020 di fatto è aumentato del 3,4%, che sembra poco ma in realtà non lo è se si osserva la specifica realtà di quel particolare periodo. Alcune vendite online sono infatti sostanzialmente dimezzate nel 2020, si pensi ad esempio al comparto dei trasporti, del turismo, dei viaggi: proprio a causa della pandemia gli acquisti in questo settore sono diminuiti drasticamente. Così come sono diminuiti, in senso generale, i consumi degli italiani. Per questo motivo ottenere un aumento nel fatturato complessivo è un dato significativo. Si sono affacciati alla rete anche coloro che non l’avevano mai fatto, e questo è vero anche per quanto riguarda gli esercenti.