Quando si accerta che un veicolo ha violato il Codice della strada, l’infrazione viene verbalizzata e inviata, quando non è possibile comminarla immediatamente, al proprietario dell’auto. Per scoprirne l’identità, è sufficiente, avendo il numero di targa, fare una visura PRA, presso gli uffici dello stesso, o sul sito https://www.visuraprasubito.it. Non è, però, sempre detto che il proprietario dell’auto sia anche il conducente che ha commesso l’infrazione. In questo modo non è facile stabilire chi debba pagare la multa e a chi debbano essere tolti i punti dalla patente, quando l’infrazione lo prevede.
Le sanzioni
Esistono due tipi di sanzioni: quella amministrativa, che è pecuniaria (il pagamento della multa), e quelle accessorie, come la riduzione dei punti sulla patente o la sua sospensione.
Queste sanzioni possono essere applicate subito, se la contestazione è immediata, o in modo differito, se al momento dell’accertamento dell’infrazione non è possibile fermare il veicolo.
La contestazione differita
Nel secondo caso, il proprietario dell’auto deve dichiarare chi ne era alla guida quando è stata commessa l’infrazione. Se si rifiuta di farlo, va incontro a una sanzione accessoria pecuniaria per non aver collaborato, ma mantiene invariati i punti sulla patente (sempre che l’infrazione al codice della strada ne preveda la decurtazione, oltre al pagamento della multa). Se, invece, comunica i dati del conducente, ci sono due possibilità:
La prima è che sia lui stesso la persona che ha infranto il Codice della strada, quindi lui pagherà la multa e perderà punti sulla patente, o gli verrà sospesa, nei casi che lo prevedono.
La seconda è che il conducente che ha commesso l’infrazione fosse un altro, che nel qual caso pagherà lui stesso le conseguenze dell’azione compiuta.